Molti di voi hanno legittimamente interessi e priorita’ diverse, sentono con urgenza problemi diversi da quelli cui, fino a qualche giorno fa, si è dedicato Olivier. Vi chiedo pero’ di pensare per un attimo, sia detto senza retorica, a quello che puo’ significare ritrovarsi dall’oggi al domani a dover fronteggiare un regime carcerario duro (tale pare sia quello cui e’ attualmente soggetto Olivier), solo per aver versato unpo’ di yogurth sulla macchina dell’allora ministro, oggi presidente, Nicolas Sarkozy.
Chi vuole puo’ darci una mano nella diffusione?
Particolarmente graditi i messaggi e le cartoline di solidarieta’ all’indirizzo indicato qui sotto, oltre che la presenza ad una delle prossime cene di raccolta fondi di cui verra’ data comunicazione.
SCOPRI QUELLO CHE PUOI FARE PER OLIVIER
LIBERTA’ PER OLIVIER THERON
fondatore della Velorution di Tolosa
:::Cosa?
Il 30 novembre scorso Olivier Théron, fondatore della vélorution
tolosana, è stato incarcerato presso la prigione di Seysses a seguito della
decisione del Procuratore di Tolosa per scontare una pena detentiva di 7 mesi. La
detenzione per il lancio di yogurt sull’automobile ministeriale di Sarkozy nel
febbraio 2004.
:::Cosa posso Fare?
Scrivi al comitato per la sua liberazione:
olivier.libre@no-log.org <<<<
Manda messaggi di solidarieta’ a Olivier all’indirizzo:
Olivier Théron
N ecrou: 10569
cellule: 143A 1er MH2
maison d’arrêt de Seysses
31603 Seysses
FRANCE
:::Chi e’ Olivier Theron?
Olivier si Racconta su:
http://www.velocite-movies.com/index.php?
option=com_content&task=view&id=37&Itemid=34
:::Chi si sta muovendo?
* In francia: Il comitato di sostegno di Tolosa per Olivier ha
creato un indirizzo per tutte le comunicazioni: olivier.libre@no-log.org
Stanno aprendo un conto corrente per raccolta fondi, principalmente
per supporto legale/avvocato.
Segui le iniziative su:
https://olivierlibre.toulousecampus.info/wiki
http://toulouse.indymedia.org/
* In Italia: A Roma rivolgiti alle Ciclofficine ExSnia (Prenestino)
Macchia Rossa (Magliana) dove ci sono in programma cene di finanziamento per
le spese legali. A Milano avvicina la Critical Mass per i volantinaggi ai
consolati.
:::Materiali
Infos: https://olivierlibre.toulousecampus.info/wiki
:::Perche’ l’arresto?
I conflitti di Olivier con la giustizia tolosana sono cominciati nel
2002, anno dell’apertura del primo laboratorio della Vélorution, quando è stato
incolpato per "oltraggio a pubblico ufficiale" seguito ad un fermo per essere
passato con il semaforo rosso in bici. Dopo avere denunciato pubblicamente
alcune menzogne e macchinazioni della polizia in seguito al suo arresto, si è
ritrovato nel mirino di una piccola frangia di questa corporazione professionale a
Tolosa.
Il lancio di yogurt sull’automobile ministeriale nel febbraio 2004 a seguito
delle sue confessioni pubbliche e mediatiche sulla natura del suo atto, ha
permesso un accanimento contro di lui da parte della polizia e dei magistrati
che ha inaugurato l’era di Sarkosy in Francia.
La decisione del procuratore di mettere in cella Olivier è una decisione
POLITICA. Nessuno dei fatti incriminati ha causato danni corporali,
materiali o finanziari se non quelli subiti dall’associazione e da Olivier
stesso.
La sola ragione per la quale si trova oggi in prigione, è che non ha mai
voluto sottomettersi, né alle ingiustizie né alle intimidazioni né alle
pratiche di certi poliziotti che fanno i propri comodi con le leggi e godono di
un privilegio sempre più insopportabile in questo paese, quello di non
essere mai disturbati o messi sotto accusa. È andato fino in fondo del suo
percorso senza perdere mai il suo coraggio. È la ragione per la quale è oggi in
prigione.
Perché per il resto, si occupa di biciclette e dedica il suo tempo e
la sua energia a quelli e quelle che le prendono in prestito. Coi
laboratori di riparazione, di recupero e di riciclaggio, ha messo in opera uno
strumento collettivo prezioso per l’autonomia dei ciclisti. Raggiunto da altri
vélorutionnaires, ha aperto una breccia, un’alternativa concreta, per
rompere la logica della dipendenza dall’automobile con le sue ripercussioni
nefaste sul controllo delle nostre vite.
Temiamo che gli venga riservato un trattamento duro in prigione
perché l’obiettivo è non solo di isolarlo, ma di renderlo fragile.
Il nostro solo obiettivo, che tutti sappiano, è che esca di prigione!
Subito!
:::Come?
Non conosciamo ancora le circostanze esatte del suo arresto,
tuttavia sappiamo che i poliziotti l’avevano avvicinato il martedì precedente al
mercato bio del Campidoglio dove aveva appena installato il "garage-volante" e hanno
confiscato-rubato il suo stand e la cassetta degli attrezzi dell’associazione.
Sono stati ritrovati più tardi presso il deposito della polizia, senza che
nessuna segnalazione di questo intervento fosse registrata al commissariato.
Colmo della stranezza Olivier si era recato personalmente al commissariato
mercoledì 28 novembre, in seguito alla scomparsa delle sue cose, gli era stato
comunicato che non c’era mandato di cattura al suo riguardo.
Giovedì pomeriggio i poliziotti l’hanno avvicinato di nuovo alla
ciclofficina o nei dintorni della ciclofficina dell’associazione sita a Mix’Art
Myrys. Gli avvenimenti successivi non possono essere comunicati perché ancora
parziali, ma ciò che si delinea, sono delle condizioni di arresto completamente
fuori dalla procedura "normale" con un passaggio al commissariato caratterizzato
da nuove violenze e durante il quale è apparso chiaro che i poliziotti hanno
deliberatamente approfittato dei funerali del figlio di un amico che riuniva
molte persone del suo ambiente, venerdì, per agire contro Olivier.
Olivier ed i membri dell’associazione Velorution non hanno mai
smesso di contestare e di denunciare la detenzione a danno di Olivier.
I capi d’imputazione a suo carico sono:
* oltraggio a ministro per lancio di yogurt sull’automobile di Sarkosy
(4 mesi)
* intralcio alla circolazione e resistenza a pubblico ufficiale
all’epoca del suo arresto nell’aprile 2005 alla fine di una manifestazione di
ciclisti (2 mesi)
* oltraggio a magistrato sotto forma di lettera inviata al giudice (1 mese),
lettera che enuncia i molteplici impedimenti ai diritti elementari
della difesa come per esempio il rifiuto sistematico di fornire la copia del
dossier di accusa, l’insabbiamento di qualsiasi elemento e prova che attesti i
maltrattamenti e i metodi irregolari adoperati dalla polizia, il rifiuto di
accogliere i reclami (denunce) depositati dall’associazione e da Olivier stesso,
e, in modo generale, le condizioni nelle quali si sono svolti i processi.