Nel mese di Marzo, per tre sabati consecutivi, il 16, il 23 ed il 30 da un capo all’altro d’Italia sono stati chiamati tre cortei per opporsi alle grandi opere inutili: contro il ponte sullo stretto di Messina, contro il progetto TAV in Val di Susa e contro le antenne MUOS di Niscemi.
Come movimenti contro le nocività e le devastazioni ambientali di Lazio e Campania abbiamo deciso di raccogliere l’appello congiunto di queste tre realtà e di chiamare una giornata di mobilitazione diffusa sui territori delle nostre regioni il 6 Aprile. Gli appuntamenti che abbiamo definito sono:
- CORTEO ad Albano alle 15:00 in Piazza Mazzini, contro l’apertura del cantiere dell’inceneritore.
- CORTEO a Malagrotta alle 15:30 da Largo Domus de Maria (fermata del trenino Valle Galeria), contro la discarica di Monti dell’Ortaccio.
- CORTEO a Capua alle 9:30 in Piazza dei Giudici, contro il progetto di costruzione del gassificatore.
Un tre giorni dopo a Napoli il 9 Aprile si terrà un
- PRESIDIO sotto la sede della regione Campania, Palazzo Santa Lucia dalle ore 15:30.
Con questi cortei vogliamo sottolineare come gli attacchi speculativi per la messa a profitto delle risorse naturali, evidente strategia italiana per l’uscita dalla attuale crisi di sovrapproduzione, colpiscano tutti e tutte indistintamente, sotto forma di problemi di salute.
Questa strategia è ben illustrata nel piano energetico nazionale varato del governo, in cui si identifica nella monnezza (nel concetto includiamo anche biogas e biomasse) una fonte primaria di produzione energetica, si disseminano ovunque rigassificatori e si liberalizzano le trivellazioni di idrocarburi. All’interno del Piano la speculazione trova nuova linfa grazie alla profusione di incentivi per piccoli e grandi affaristi (ivi comprese le mafie…) prelevati direttamente dalle tasche dei cittadini attraverso la bolletta elettrica e del gas.
L’attacco è quindi complessivo, in uno scenario in cui da un lato siamo tutti e tutte sottoposti/e ad un continuo peggioramento delle condizioni di lavoro, dall’altro ci troviamo a dover fronteggiare il proliferare di centrali inquinanti di tutti i tipi.
E’ per questo che riteniamo necessario un salto di qualità. Unire i comitati sparsi per l’Italia che si battono contro la devastazione ambientale e le nocività, non per unire debolezze ma per moltiplicare le energie. Costruire un fronte di lotta comune dei comitati, un vero movimento che crescendo sui territori sia capace di grandi mobilitazioni unitarie intorno ad obiettivi comuni.
La strada è lunga. A noi tocca, senza cedimenti, far crescere la consapevolezza sulla necessità di un cambiamento radicale e, insieme, la mobilitazione per raggiungerlo.
Chiediamo a tutti gli altri comitati che condividano le nostre analisi e le nostre modalità di costruire assieme a noi questo percorso.